Era estate e come tutti gli anni ci davamo appuntamento nella casa di campagna a Casteggio per trascorrere insieme un fine settimana. La mattina era dedicata alle spese, si scendeva in paese per andare al mercato: a piedi era più veloce la scorciatoia che tagliava la collina, una stradina ripida tra ville e case. Sulla sommità quel giorno ci apparve lui: il guerriero.
Era appostato ai margini della strada, solo, accanto al bidone dell’immondizia.
“Chi può averlo abbandonato e per quale motivo?” Gli mancava però la mano sinistra.
Il guerriero monco fu adottato e portato a casa.
Al posto della mano destra ora ha l’uncino, un vecchio ferro di cavallo trovato in magazzino. Gli dona e gli dà un’aria meno formale, ma pur sempre dignitosa per il suo ruolo. E’ stato subito posizionato in giardino, vicino all’ingresso. Da quel giorno è di guardia alla casa, soprattutto d’inverno quando è disabitata.
D’estate gli viene data licenza di giocare con la famiglia … anche a tiro a segno.