Sedia Mondrian

Mia mamma sostiene che mia nonna sia una collezionista, o meglio ancora, una raccoglitrice, perché non c’è necessariamente un metodo nel suo collezionare, lei semplicemente non butta via mai nulla e se trova qualcosa che le piace o che ritiene possa essere utile lo mette da parte.

L’anno scorso mentre la stavo aiutando a mettere una serie di altre cose in cantina, la nonna ha visto quattro sedie, due sue e due della zia Dina e dello zio Vittorio che aveva messo in cantina negli anni ’70, e pensando ad una sedia simile che aveva visto in una vetrina in centro le venne l’idea di ricoprirla con fumetti per rinnovarla e renderla “moderna”. Per cui nel giro di poche ore armata di fumetti e colla mi sono messa al lavoro e in meno di una giornata di lavoro avevo ricoperto due delle quattro sedie, una con fumetti in bianco e nero e l’altra a colori. Tuttavia nel frattempo ci era venuta l’idea di rinnovare le altre due sedie in maniera diversa, cercando di consumare alcune delle vernici che da decenni stavano sullo scaffale più alto del garage. In particolare ci piaceva l’idea di poter riprodurre quadri astratti di artisti del Novecento: il primo a passarmi per la mente fu Mondrian, e come le linee geometriche potessero essere facilmente integrate nella struttura della sedia, il secondo fu Pollock, e l’idea di poter giocare con gli spruzzi di pittura. Così dopo due giorni di lavoro più o meno intenso le sedie erano pronte e la nonna le ha orgogliosamente esposte in giro per casa.

Lucia

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